lunedì 20 aprile 2009

ROH History

Ring Of Honor: 3 parole che da 7 anni sono sinonimo di Wrestling!
Al momento è senza dubbio la federazione indipendente più conosciuta negli Stati Uniti, ha trovato un contratto TV, ed offre al suo pubblico uno spettacolo di altissimo profilo sotto l’aspetto della tecnica e della spettacolarità: capiamo insieme quali sono le origini di una indy che in un periodo abbastanza ristretto è riuscita ad avere una popolarità notevole e a sfornare così tanti talenti, basti pensare a quel CM Punk, a quell’AJ Styles e a quel Samoa Joe che ora occupano posizioni di rilievo nelle 2 federazioni più importanti al mondo!

La ROH nasce quasi per caso: una volta fallita la ECW, la RF Video (la società che distribuiva i VHS e i DVD per conto della defunta fed di Paul Heyman) pensò di allargare il proprio business, producendo, per proprio conto, uno spettacolo di wrestling che, secondo loro, sarebbe piaciuto al pubblico e non avrebbe fatto rimpiangere la ECW, vero e proprio oggetto di culto nella East Coast, nonostante un tipo di wrestling differente. Infatti ancora oggi, ognuno degli oltre 210 show è disponibile in DVD sul sito ufficiale della ROH, che fa di queste vendite una vera miniera d’oro!
“The Era of Honor Begins”, questo fu il loro primo spettacolo e si tenne a Philadelphia (guarda caso la casa della vecchia ECW) il 23 Febbraio 2002: star come Eddie Guerrero, Christopher Daniels, Spanky (ora noto in WWE come The Brian Kendrick) e Low Ki parteciparono all’evento e diedero vita a 2 ore di grandissima qualità ed intensità; nel primo e storico Main Event proprio Low Ki portò a casa la vittoria su Daniels e American Dragon. 12 show furono girati nel primo anno di nascita di questa nuova fed, 10 a Phila e 2 a Wakefield (Massachussets) e durante il quinto di questi, a “Crowning A Champion” del 27 Luglio, fu decretato anche il primo “ROH Champion”, quando Low Ki sconfisse in un 4-Way Iron Match proprio Daniels, Spanky e l’Inglese Doug Williams; un regno corto perché Xavier sconfisse Low Ki nel giro di 2 mesi. L’ultimo show dell’anno 2002 fu senza dubbio il più discusso: a Final Battle un 4-way corner match tra American Dragon, Samoa Joe, Low Ki e Homicide (rimpiazzato in realtà da Steve Corino, che lo attaccò prima del match) finì in pareggio per tempo massimo, e il pubblico, piuttosto inferocito, intonò il coro tipico della WCW di Vince Russo “Who booked this shit?” e Corino rispose “We already got your money”.
La ROH era ed è indubbiamente uno spettacolo unico, soprattutto per la presenza di un vero codice d’onore (chiamato Code Of Honor) per regolamentare i comportamenti dei wrestler prima, durante e alla fine dei match: i principali comandamenti sono la stretta di mano tra i 2 wrestler ad inizio match in segno di rispetto (unico a non fare questo durante il primo anno fu Daniels e la sua “setta” per guadagnare heat) e l’assenza pressoché totale di squalifiche volontarie, colpi all’arbitro e di interferenze esterne; tutti questi precetti rendono la ROH molto simile allo stile Giapponese, ed infatti moltissime star del Sol Levante preferiscono lavorare per questa federazione piuttosto che per le altre fed americane.
Il secondo anno di vita della ROH fu un altro buonissimo anno con 21 spettacoli prodotti, allargando la propria notorietà a stati come Ohio, New York (dove si tenne lo show del primo anniversario), Maryland, New Jersey e Connecticut e iniziò una proficua collaborazione con la FWA, una federazione Inglese. Il titolo passò nelle mani di Samoa Joe (che tuttora detiene il record per il regno più lungo da campione con 645 giorni con la ROH Belt alla vita) e talenti come CM Punk, Colt Cabana e Aj Styles iniziarono a guadagnare popolarità tra i fan a causa della loro abilità sul ring, che permetteva loro, nonostante fossero midcarder, di uscire dal ring alla fine dei loro incontri con delle standing ovation da parte del pubblico. Nel frattempo per decretare i “Contenders” ai titoli la ROH sviluppa un metodo, simile a quello della boxe, basato sia sulla media tra le vittorie e delle sconfitte, sia sulla stessa media tra gli altri wrestler nella Top-Five.
Sembra che la ROH si stia guadagnando in fretta il modo per diventare una federazione dominante nel nord-est degli USA, quando, sul più bello, avviene l’impronosticabile: Rob Feinstein, capo della RF Video e quindi proprietario della ROH, nel Marzo del 2004 viene accusato di pedofilia ed è costretto a cedere le sue aziende a Doug Gentry. In poco tempo ci si accorge che è stato solo un escamotage e che Rob è ancora attivo nelle scelte della ROH, il che mette in cattiva luce tutta la fed; la TNA obbliga i suoi wrestler a non poter più partecipare agli show della fed di Philadelphia nel giro di 6 mesi (e sia AJ Styles che Daniels erano wrestler di punta per la ROH), alcuni promoter, Dick Caricofe su tutti, annullano gli show previsti nei loro territori (la ROH non è mai più potuta andare in Maryland) e sia la qualità degli show sia il morale del backstage ne risentono. La ROH non poteva più contare sui fondi del ricco ebreo e per oltre 1 anno gli show non portarono alcun attivo in cassa, anzi.. Ma nè cattiva pubblicità, né la mancanza di fondi investibili per accaparrarsi i miglior talenti fermarono il progetto ROH, che, soprattutto grazie al regno di Joe e al suo feud con Punk (tra loro consiglio il match del 16 Ottobre di Chicago a “Joe Vs. Punk II”), riuscì a risollevarsi e a ricreare interesse intorno a questa federazione.
Il 2005 (34 show), anche a causa delle dipartite dei wrestler sotto contratto anche con la TNA, vide la crescita di altri nuovi wrestler e la consacrazione delle stelle del 2004: Joe perse il titolo assoluto, ma diventò “Pure Champion” e diede vita a match assolutamente straordinari (uno su tutto, quello contro Kenta Kobashi di NY a “Joe Vs. Kobashi”: di certo il miglior incontro nella storia della ROH e probabilmente il miglior match di una indy negli ultimi 20 anni), prima di annunciare che dal 2006 non sarebbe più stato un wrestler full-time per la ROH, ma avrebbe fatto solo comparsate sporadiche; Punk firmò per la WWE, ma Gabe Sapolsky, allora booker della ROH, imbastì un’ottima storyline con lo “straight Edge” che, divenuto Campione, dichiarò di volersi portare la cintura via con sé a Stamford. Questa storyline fu ottimamente recitata e fu un tributo alla carriera in ROH di Punk, che per la prima volta vinse una cintura lottando come singolo, e passò alla fine il testimone a James Gibson (che altri non è che Jamie Noble); il suo ultimo match in ROH fu contro il suo amico Colt Cabana (Scotty Goldman in WWE) a “Punk: The Final Chapter” e il pubblico gli rese il giusto omaggio a fine match, con una nuova standing ovation, alla quale CM Punk rispose con un lungo pianto al centro del ring. Nel frattempo una nuova leva di campioni in erba iniziava a farsi strada nel cuore dei fans: Austin Aries strappò il titolo a Joe, l’inglese Nigel McGuinness divenne Pure Champion sempre contro Joe, la mantenne per 350 giorni e iniziò un feud di grande successo con l’altro europeo Claudio Castagnoli; ma il vero re del 2005 fu Bryan Danielson, riconosciuto come uno dei “Padri Fondatori” della ROH, che, dopo 3 anni di duro lavoro e match di altissimo profilo, arrivò sul tetto della fed sconfiggendo James Gibson e dando vita ad un lunghissimo regno da campione. Inoltre, una volta abolito il “Ranking” per decretare i Contenders, la ROH utilizzò un sistema che permetteva ai wrestler di chiedere una Title Shot ad una sorta di commissione, che, in base al record, alla qualità dei match e al rispetto mostrato al Code of Honor (che venne accantonato per qualche mese per poi essere reintrodotto in una versione più semplice) decretava i match titolati: così facendo i dirigenti ottennero nuovamente la possibilità di scegliere gli avversari in base al loro appeal con il pubblico, piuttosto che con un mero calcolo algebrico.
La ROH a Novembre 2005 dichiara di essere finalmente giunta nuovamente all’attivo nel bilancio: una liberazione per la federazione, che nel frattempo era stata acquistata da Cary Silkin, che può ora iniziare a programmare il futuro in maniera più tranquilla.
Il 2006 in ROH porta 2 grandi cambiamenti: il primo, puramente logistico, porta ad una nuova scelta sul format definitivo degli show, mentre il secondo porta sul ring un feud che catalizzò gli spettacoli con match di altissima qualità e con storyline decisamente estreme. Riguardo al primo punto, la ROH decise finalmente di creare dei veri e propri weekend per fan all’interno dei propri show, che venivano svolti Sabati e Domeniche consecutive, a settimane alterne, per incrementare le vendite di DVD/merchandise e per legare ancora più lo spettatore al prodotto; sul secondo mutamento invece, la ROH stipulò un accordo con la CZW, una federazione ultraviolent, per mettere in piedi un feud tra le 2 indy, così da avere uno scambio di wrestler, ma soprattutto per allargare la propria visibilità. All’inizio, devo ammettere, noi patiti della ROH eravamo molto scettici sui benefici che la ROH potesse ottenere, in quanto era molto più conosciuta e soprattutto offriva uno show assolutamente diverso da quello della CZW, molto meno violento e più basato su match tecnici e psicologici, ma, con lo spettacolo offerto nei primi 6 mesi dell’anno, anche il più restio a questo scambio di atleti fu assolutamente entusiasta e venne travolto dalle emozioni che questo misto di booking saggio e qualità sul ring riuscì a dare!
Altri grandi feud furono quello tra Bryan Danielson e Nigel McGuinness e tra lo stesso Danielson e Homicide; la prima storyline portò all’unificazione delle 2 cinture più importanti della federazione, la ROH World Championship e la Pure Championship. Il primo match tra i due avvenne il 29 Aprile 2006 a “Weekend of Champions: Night Two”, quando, in una match assolutamente straordinario, sotto le regole del “Pure Wrestling”, McGuinness vinse per countout e quindi non riuscì ad ottenere la cintura dell’American Dragon. Il 12 Agosto, a “Unified”, spettacolo svoltosi a Liverpool, casa di McGuinness, ci fu la rivincita, in un match ancora più sbalorditivo, in cui l’inglese mostrò ancora una volta un lato della sua pazzia e del suo essere un “duro”, ma di quelli veri: la contesa e le 2 cinture se le portò a casa Danielson, ma McGuinness diede vita ad una prova maiuscola, nonostante una ferita, non programmata, alla testa e un gomito che, dopo un colpo “scoperto”, diventò grosso come un melone e difficilissimo da muovere a causa del dolore. Ci fu anche un terzo match, che vinse sempre Danielson, dopo cui il “Pure Championship” venne dichiarato ritirato e la cintura venne donata a McGuinness (un pò come quella ECW che è tuttora a casa di Rhino). Il secondo feud portò l’attuale membro dei LAX a dichiarare a Giugno che se entro fine anno non fosse diventato campione assoluto della ROH, avrebbe abbandonato per sempre la federazione. Dopo vari assalti al titolo, ostruito sempre dai propri avversari del momento o dagli alleati di Danielson, ci fu la resa dei conti nell’ultimo show dell’anno, “Final Battle” del 23 Dicembre 2006: lo scenario era pazzesco, l’atmosfera incredibile, in una arena di NY gremita per tifare il compaesano Homicide (nato proprio sulle sponde del fiume Hudson) contro colui che da oltre un anno manteneva in ogni modo la cintura; protagonista fu anche l’arbitro, perché non chiamò la squalifica né dopo l’attacco sulla sfidante di Adam Pierce e Shane Hagadorn, né dopo il rifiuto di Danielson di interrompere una sottomissione, nonostante il contatto con le corde, il che portò, dopo 40 minuti di uno spettacolo unico, Homicide sul tetto della federazione con un Lariat!
Il 2007 si apre con nuove “alleanze” per la ROH: la NOAH, mitica federazione Giapponese, si rese disponibile a show congiunti, il che portò la ROH oltre-Pacifico per la notte del 16 Luglio, nello show di Tokyo, mentre la Dragon Gate produsse uno show a Osaka per la sera successiva. La ROH divenne la prima e unica federazione americana ad avere entrambi i propri titoli in mano a Giapponesi, seppure per un breve periodo, in quanto Takeshi Morishima divenne campione assoluto da Febbraio a Ottobre (consiglio il suo match contro Danielson a “Manhattan Mayhem II” del 25 Agosto) e la coppia formata da Naruki Doi e Shingo detenne le cinture per il mese di Marzo. Questo ennesimo smisurato aumento di notorietà portò la ROH a stipulare un contratto con TVN, iN DEMAND Networks e con EchoStar Communications Corporation’s DISH Network per la produzione di 6 PPV all’anno, proprio grazie alla diffusione che questa fed ricevette in Canada, Inghilterra e Giappone e grazie all’incetta di premi che i suoi wrestler, e soprattutto l’head booker, Gabe Sapolsky, raccolsero in giro per le riviste del settore; “Respect is Earned” venne girato il 12 Maggio per essere trasmesso l’1 Luglio nelle case americane e, nonostante la differita, venne acquistato da oltre (anche se il dato non è certo in quanto la ROH non distribuisce al pubblico la conta delle vendite) 10000 persone. Un enorme successo senza dubbio! Ma questo successo fece anche sì che la TNA, per la seconda volta (la prima fu dopo lo scandalo Feinstein), costrinse i propri wrestler a non partecipare a questi PPV, proprio temendo questa nuova concorrenza, anche a causa della vittoria del titolo da parte di Nigel McGuinness, riconosciuto universalmente come il miglior wrestler delle indies.
Il 2008 vede soprattutto l’affermazione di una stable, nata l’anno prima, ma che in questo anno diventa catalizzatore di attenzione: The Age Of The Fall! Il 15 Settembre 2007 Jimmy Jacobs, la sua fidanzata Lacey, Necro Butcher e Tyler Black attaccarono i Briscoe Brothers, ed iniziarono a dominare la federazione con vittorie eclatanti (Jacobs sconfisse Danielson, e lo stesso Jacobs, insieme a Tyler Black divennero Tag Team Champions); con l’inizio dell’anno nuovo anche Joey Matthews (quello che in WWE era Mercury degli MNM), Zack Gowen e Austin Aries si unirono a questa nuova forza, ma, proprio sul più bello, la stable si disfa: Aries e Lacey si innamorano e turnano face, e con Jacobs e Butcher desiderosi di vendetta ci furono match violentissimi e molto spettacolari, che portarono la coppia degli AOTF a litigare allo show del 2 Agosto durante il 3-way dance tra i protagonisti della storyline; Lacey nel frattempo abbandona il wrestling per ritornare a scuola e viene cancellata dalla storyline, fino al 22 Novembre, quando, durante un “I Quit match” tra Jacobs e Aries fa un ritorno per salvare Aries dalle catene in cui JJ lo aveva legato e permette al suo fidanzato di vincere la contesa. Ma a Final Battle 2008 succede l’impensabile: durante un match tra Aries e Tyler Black, Jacobs tradisce Black favorendo AA e a fine match gli ex-rivali aggrediscono Tyler facendo così un doppio turn, Black tra i face e Austin con gli heel. Tutto questo venne votato dai tifosi, a ragione, come feud dell’anno, mentre come match dell’anno venne scelto McGuinness Vs. Austin Aries di “Rising Above”. Il 2008 è stato anche l’anno della dipartita più discussa e sofferta nella storia della ROH: non si tratta di un wrestler, ma di Gabe Sapolsky, che rese vacante il posto di head booker a causa di differenti veduti con il proprietario della federazione e venne sostituito da Adam Pierce. Un divorzio davvero polemico, che portò Gabe ad aprire un blog sul suo myspace dove, ogni tanto, parla di storyline passate e di situazioni scabrose all’interno della federazione (parla anche della vecchia ECW, in quanto lui lavorò anche alla corte di Paul Heyman prima del fallimento).
Il 2009 parte subito con il botto in casa ROH, perché, finalmente, la ROH trova un suo spazio televisivo: la HDNet Fights, proprietà di Mark Cuban, eccentrico proprietario dei Dallas Mavs e apparso anche a RAW in un paio di occasioni, le accorda uno show di 1 ora alla settimana per cercare di aumentare la propria notorietà e le proprie entrate; si mormora infatti che la ROH, dopo le prime buone vendite dei PPV, perda soldi dalla produzione di questi show speciali e che quindi abbia dovuto cercare nuove partnership per aumentare il proprio appeal. In questa ottica va vista anche la firma di Ric Flair nel ruolo di commissioner (ruolo interpretato anche da Foley e Cornette in passato) che per i prossimi 6 mesi con i suoi promo aumenterà la qualità degli show. Come se non bastasse il 20 Marzo Nigel McGuinness si infortuna al braccio e deve abdicare il titolo a favore di Jerry Lynn nello show del 4 Aprile: l’inglese, nonostante il dolore, ha lottato per ben 4 show prima di cedere la cintura, dimostrando ancora una volta il suo immenso valore, come wrestler e come uomo!
La ROH indubbiamente offre uno spettacolo dove il wrestling lottato è ai massimi livelli, ma riuscirà a sopravvivere alla crisi economica che sta colpendo il mondo? Con Gabe al timone, non avrei avuto dubbi, con Adam qualche dubbio ce l’ho, ma resto fiducioso: la ROH offre davvero uno spettacolo diverso dalle altre federazioni americane e sarebbe davvero un peccato perderla!

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